domenica 13 luglio 2008

LA TRADIZIONE DEL TRADIMENTO




In principio c'era lui: un personaggio a fumetti visivamente ineccepibile che se le dava di santa ragione con i mostri di ogni tradizione culturale, e litigava con il governo, con il padre adottivo, con il padre naturale... Un ragazzo infernale coraggioso e amante della bella vita. Un tizio grosso e rosso cresciuto negli anni 50 da un bislacco professore.
Tra le apgine dei fumetti, Hellboy è diventato il veicolo principale delle ossessioni letterarie di Mike Mignola, un uomo che sin da piccolo voleva fare un solo mestiere: disegnare mostri. Come una macina, Hellboy ha triturato racconti pulp, teorie della cospirazione, tradizioni celtiche, streghe orbe, leggende africane, alieni, femmine naziste in corpetto di pelle e frusta e persino effeminati vampiri veneziani. Tutto finiva nel mondo creato da Mignola e veniva trasformato dal suo segno duro e massiccio.

Un segno duro e massiccio che è stato notato anche da Guillermo del Toro, regista difficile da ignorare per la sua capacità visionaria, che ha voluto l'incarico di adattare Hellboy per il cinema.

Dopo il successo della prima pellicola, sulla produzione sono piovuti una marea di dollari per fare di Hellboy II: The Golden Army un'autentica macchina sfornasoldi, un film fantasy con mostri e freak nobilitato da un sottotesto ideologicamente ecologista e francamente fracassone.

E da quanto ho potuto vedere, Guillermo il risultato a casa lo ha portato anche se ha deciso di abbandonare il sentiero tracciato dal padre putativo Mignola. L'Hellboy cinematografico è una cosa diversa da quello fumettistico... ma chi se ne frega! Ora abbiamo un altro Hellboy, quello di Del Toro! Ancora più semplice della creatura originale, ma allo stesso modo vincente.

Hellboy II: The Golden Army ha un impianto scenico disarmante, effetti speciali visivi e sonori sono lo stato dell'arte e rimandano a grandi maestri come McKean e Storrey. Si allontanano dai segni vigorosi e oscuri di Mignola e scelgono la strada del barocco visivo, un florilegio di colori metallici che aggrediscono l'occhio dello spettatore più distratto. Troll materici e fatine dei dentini con tanti tanti dentini, automi steampunk metallici, freddi principi degli elfi cacciati dal cielo che risplende. I bambini ne rimarranno estasiati. Una katana affillata per colpire i gusti del pubblico mainstream in pieno cuore.

L'impianto visivo è ineccepibile, certo, ma forse si poteva fare di più in termini di originalità della storia. La struttura narrativa del film è davvero debole, racconta semplicemente con gusto barocco una storia di tradimenti, figli rinnegati e guerra contro l'umanità che abbiamo già visto centinaia di migliaia di volte. E dal punto di vista della storia, Hellboy II: The Golden Army non aggiunge davvero nulla di nuovo... poteva premere l'acceleratore sulla condizione di freak degli agenti del B.P.R.D., poteva dare qualche dialogo in più al Principe Malvagio. Poteva sviluppare meglio il rapporto a incroci multipli tra Liz-Hellboy-Nuala-Nuada e Abe. Poteva fare tutto questo. Il film ne avrebbe guadagnato in profondità, e mi sarebbe piaciuto molto di più, ma non sarebbe stato una macchina sfornasoldi.

Ma Hellboy II è solo un film fracassone, no? è unn pop corn movie, e forse di una certa profondità non ne ha neanche tanto bisogno. Se non fosse che in due o tre momenti, Del Toro si risveglia regista di razza e sforna un trittico di scena liriche e poetiche che da sole valgono il prezzo del biglietto. Il prologo animato è potente come poche scene di apertura viste finora. Metaforico e ficcante. La scena in cui Hellboy e Abe si confessano le loro pene d'amore di fronte a una (cassa di) birra ricorda la carica emotiva dei film di Frank Sinatra e la morte del Dio della Vegetazione avrebbe fatto la sua porca figura in qualunque film fantasy di alto livello visto negli ultimi anni.
Mister Del Toro... come devo considerarlo questo Hellboy II: The Golden Army? Un film da pop corn per ragazzini brufolosi sempliciotto o un carrozzone di effetti speciali che mascherano un raffinato congegno per trentenni romantici mai cresciuti?

1 commento:

Ele ha detto...

Parole appassionanti a cascata... da sempre le mie preferite!
Cercherò di non farmi influenzare, rosicando per aver perso l'anteprima in inglese (ma i compleanni degli amici vanno sempre festeggiati a dovere, e quindi...), attendo nell'ombra (che di giorno fa caldo) e affilo i denti per l'uscita nei cinema...
So che il Tortino farà lo stesso!

Ma quanto lo adoro il Rosso?